Beach Sloth Blog (UK) & Modulator Records (UK)
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I bei "passi fugaci" di Gianluca Livi si snodano in un'avventura sognante, la cui connotazione gentile sfida la facile categorizzazione. Spaziando ampiamente, Gianluca Livi crea il giusto ambiente sonoro per descrivere. Talvolta, i brani paiono mere suite, parti di una più grande sinfonia, giacché le basi classiche dell'album sono innegabili. Si colgono reminiscenze della amorevole fusione tra il concreto e il surreale tipico di Tim Hecker, brani che si librano nel cielo.
Le ricche strutture tratteggiano un'ampia varietà di stili, che vanno dal drone, al post-rock, all'ambient scintillante, in un unico disegno emotivo di fondo. Anche strumentalmente densa, il modo in cui i tanti elementi si compenetrano tra loro, dona all'album un fervore esplorativo unico. Privi di cantato, i pezzi si dispiegano per rivelare una storia di genere, indicata in ciascun titolo. Decisamente passionali, i pezzi si fondono l'uno sull'altro, fino a raggiungere il nucleo centrale dell'album.
Il cuore dell'opera è certamente la metamorfosi angelica di "Talkin' To An Alien About Eternity". Questo pezzo rappresenta il meglio dell'album tanto il modo in cui le chitarre brillano, quanto per il dolce lavoro al pianoforte, la cui tenerezza è palpabile. Il modo in cui il brano si evolve fornisce un senso di qualità ipnotica, grazie anche all'impatto che i piccoli dettagli hanno sul lavoro dell'autore. Verso la fine, la traccia assume toni surreali, con effetti che aggiungono un senso di transitorietà, di impermanenza.
"Fleeting Steps" propone un Gianluca Livi come uno efficace scultore del suono, le cui composizioni hanno il pregio di rimangono nella mente molto tempo dopo che sono finiti.
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Testo originale
Gianluca Livi presents "Fleeting Steps" (ambient from outer space).
Gianluca Livi’s blissful “Fleeting Steps” delves into a dreamy otherworldliness, one whose gentle sweeps defy easy categorization. Spacious in scope, Gianluca Livi gives their sound room to roam. At times the songs resemble mere suites in a greater symphony, for the classical underpinnings within the album are undeniable. Reminiscent of Tim Hecker’s lovely fusion of the tactile with the surreal, the songs soar into the sky.
The rich textures draw from a wide variety of styles, running from drone to post-rock to shimmering ambience with an emotional core drawing all of it together. Instrumentally dense as well, the way that the many elements play together gives the album an exploratory fervor to it. Without saying a single word the pieces unfold to reveal a story of sorts, hinted at in the song titles. Quite passionate the pieces build on each other, until reaching the very core of the album.
By far the heart of the album rests with the angelic metamorphosis of the aptly named “Talkin’ to an Alien About Eternity”. Everything about this piece represents the best of the album from the way the guitars glisten to the gentle piano work, whose tenderness is palpable. The way the song evolves gives it a hypnotic quality for Gianluca Livi allows the smallest of details to have the greatest impact. By the final stretch of the surreal quality of the song takes over, as the ringing backwards adds to the sense of impermanence.
“Fleeting Steps” reveals Gianluca Livi to be a phenomenal sculptor of sound, one whose unique pieces linger in the mind long after they have ended.
Beach Sloth: http://www.beachsloth.com/gianluca-livi-fleeting-steps.html
Modulator Records: https://modulatorrecords.com/blog/blog/25-07-2017-gianluca-livi-presents-fleeting-steps-ambient-from-outer-space
La recensione - nella sua versione inglese - è stata poi integralmente pubblicata sul sito italiano Santuario Nuragico Serri (https://www.santuarionuragicoserri.it/Gianluca-Livi/Fleeting-Steps/183106)
