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Artists And Bands (Italia)

Per chi non conosce di persona Gianluca Livi, questa incisione potrebbe lasciare interdetti, ma per chi, come me, ha avuto occasione di frequentarlo, Fleeting steps rappresenta solo un altro tassello della eclettica personalità dell’artista capitolino. Infatti l'autore è soprattutto noto nell’ambiente per la sua militanza negli Anno Mundi, band metal-doom di impostazione rigorosamente ancorata agli anni ‘70, per cui un album comeFleeting steps, che si colloca a pieno titolo tra quelle che sono le tendenze ambient soft, potrebbe spiazzare tutti coloro che lo hanno finora incrociato soltanto nelle sue incisioni destinate ad un pubblico di metallari. Chi lo conosce di persona sa invece molto bene che, oltre ad essere un musicista, egli è anche un fine musicofilo, con una cultura ed una passione che spazia dal jazz al pop, passando per fusion, metal e, soprattutto, rock nelle sue più svariate forme come progressive, southern, psichedelia e rock-blues. Questa sua prima incisione solista non è altro, quindi, che l’esternazione di una delle molteplici sfaccettature del suo animo. L’incisione, come è ovvio che sia, risente di antiche passioni musicali ed in particolar modo di quelle di matrice crimsoniana nonché psichedeliche floydiane. Fleeting steps non è infatti un album ambient del tipo soft-fusion, ma è un ambient psichedelico fondamentalmente basato su matrice cyber-dark-industrial che a volte lambisce il noise. È una prova discografica che possiede tutti i tratti indispensabili di una buona incisione ambient: atmosfere evocative, sonorità ricercate, scorrevolezza, trame intimiste, varietà tematica. Nelle sue composizioni, l'autore non si è infatti soffermato in maniera statica su pochi e ripetitivi loop, come spesso accade con questo tipo di incisioni, ma si è profuso in una serie di effetti di varia origine, diversificati e sapientemente modulati, supportati all’occorrenza dalla strumentazione classica, quali chitarra elettrica, pianoforte, basso e batteria. Tra tutti, spiccano per contrasto, gli eccellenti inserimenti per pianoforte, la cui presenza attenua l’atmosfera acid-noir che si respira per l’intera durata dell’album. Tranne che per la batteria, suo strumento principe anche negli Anno Mundi, egli si è fatto pertanto accompagnare da Stefano Pontani, Massimo Sergi e Domenico Dente, che si sono immedesimati perfettamente nel ruolo, fornendo un solido supporto melodico alle trame di base. Sebbene la sostanza dell’incisione sia da attribuire fondamentalmente a Gianluca Livi, gli altri artisti coinvolti hanno comunque contribuito anche a livello compositivo come testimoniano le informazioni di accompagnamento all’artwork in copertina. Fleeting steps è quindi un ottimo album ambient il cui ascolto può essere paragonato ad un vero è proprio viaggio all’interno delle proprie emozioni.


http://www.artistsandbands.org/ver2/recensioni/underground/9110-gianluca-livi-with-stefano-pontani-massimo-sergi-domenico-dente-fleeting-steps


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