ProgressoR (Norvegia)
Prolusion: Italian composer and musician Gianluva LIVI has his most notable background as a member and co-founder of retro hard rock band Anno Mundi, and have released a small handful of albums with that band. A few years back he wanted to explore some ideas that didn't fit the scope of his main band, and these creations were collected on the album "Fleeting Steps", Livi's first solo album, which was released through the label Eclectic Productions in 2017. Analysis: Those who know and are familiar with Livi's band Anno Mundi will probably be rather surprised when they explore the contents of this album. As will those who bring some presumptions to the table as far as what a solo album by a member of a retro-oriented hard rock band may sound like. In simple terms, I rather suspect that the number of hard rock fans and Anno Mundi fans that will appreciate the contents of this production will be in a strict minority. As this creation is radically different from the aforementioned type of material on just about all levels. The common denominator throughout this album are creations that use, explore and exploit sound constellations of various kinds, with perhaps something of a backbone in ambient music. Soft, floating sounds are rather abundant throughout, as are electronic sounds and effects, but the manner in which they are used and the totality of the different soundscapes is rather more challenging than mere ambient music. The shorter creations are probably the ones that are easiest to become engaged in. Cosmic sounds, reverbs, shimmering textures that come and go and floating guitar textures with something of a Frippian touch to them are all common details on these, but with a substantial amount of variation in the elements used and expressions given from one creation to the next. From floating sound tapestries in interwoven movements on the opening song of this CD to the dark, ominous and otherworldly sounds that concludes this production, and everything in between those. Up to and including the more piano dominated second track, which actually is the second part of the opening song, that takes the floating sounds from the first part and gradually moves and transforms itself into a more strict piano piece with references to both classical music and, at least to some extent, jazz. All of the shorter cuts on this album brings something different to the table, but with ambient sounds, effects and often a cosmic or futuristic shine as recurring elements. The two longer creations on this album exist on a slightly different plane. More chaotic, possibly improvised in nature, and certainly more loose and free in form, shape and execution. This is ambient music and noisescapes combined into one, with liberal amounts of effects coming and going throughout. Pieces where floating sounds, more and less twisted effects, rhythm details and otherworldly atmospheres blends into intricate tapestries with shapes and forms of unknown origins not easily identified. Personally I find these longer creations to be just a bit too meandering and loose in shape and form, while the shorter pieces here were generally rather more intriguing, some of them managing to intrigue despite featuring elements and developments that struck me as both odd and somewhat counter-intuitive. In essence a case of odd elements and details that works in the greater scope of things. Whether this is by plan or accident I can't tell though, all I can say is that it somehow works out. A good example of this can be heard on the track 'Lost in Space'. Conclusion: On his first solo album, Gianluca Livi takes an innovative approach to the art of creating ambient music, by expanding the boundaries and creating music that is much more than mere ambient music. Cosmic and futuristic sounds has just as natural a place here as delicate and expressive piano details, and the use of different kinds of noises and treated and sometimes twisted sound details gives the material a much more challenging nature, emphasizing the fact that ambient music doesn't equal easy listening music by default. An album for those interested in ambient music explored in a rather more challenging manner.
ITALIANO:
prolusione: Gianluva LIVI ha il suo background più notevole come membro e co-fondatore della hard rock band Anno Mundi, e ha con loro pubblicato una manciata di album. Qualche anno ha voluto esplorare alcune idee che non si adattavano alla portata della sua band principale e queste sono state raccolte in "Fleeting Steps", il suo primo album solista, rilasciato dall'etichetta Eclectic Productions nel 2017. Analisi: Coloro che coloro che conoscono e hanno familiarità con la band di Livi, gli Anno Mundi, probabilmente saranno piuttosto sorpresi quando esploreranno il contenuto di questo album. Così come lo saranno coloro che presumono di indovinare il contenuto di un lavoro solista di un membro di una band hard rock orientata a sonorità del passato. In termini semplici, sospetto piuttosto che il numero di fan hard rock e, in particolare, degli Anno Mundi, che apprezzeranno il contenuto di questa produzione sarà una rigorosa minoranza. Poiché questa creazione è radicalmente diversa dal suddetto tipo di materiale a quasi tutti i livelli. Il comune denominatore di questo album è rappresentato da creazioni che usano, esplorano e sfruttano costellazioni sonore di vario genere, con forse una sorta di spina dorsale nella musica ambient. I suoni morbidi e fluttuanti sono piuttosto abbondanti ovunque, così come i suoni e gli effetti elettronici, ma il modo in cui vengono utilizzati e la totalità dei diversi paesaggi sonori è molto più impegnativo di quanto non si faccia nella musica ambient. Le creazioni più brevi sono probabilmente quelle più facili da coinvolgere. Suoni cosmici, riverberi, trame scintillanti che vanno e vengono e trame galleggianti di chitarra con un tocco frippiano, sono tutti dettagli comuni, ma con una quantità sostanziale di variazione degli elementi utilizzati e delle espressioni fornite. Dagli arazzi sonori fluttuanti in movimenti intrecciati che caratterizzano la traccia di apertura, ai suoni oscuri, inquietanti e ultraterreni che concludono questa produzione, con tutto ciò che li separa, fino ad includere il secondo brano, più dominato dal piano, che in realtà è la seconda parte della canzone di apertura, che prende i suoni fluttuanti dalla prima parte e si sposta gradualmente e si trasforma in un pezzo di pianoforte più rigoroso con riferimenti sia alla musica classica che, almeno in una certa misura, al jazz. Tutti i pezzi più corti di questo album portano qualcosa di diverso sul tavolo, ma con suoni ambientali, effetti e spesso un lustro cosmico o futuristico come elementi ricorrenti. Le due creazioni più lunghe in questo album esistono su un piano leggermente diverso. Più caotico, forse improvvisato in natura, e sicuramente più libero nella forma e nell'esecuzione. Questa è sia musica ambientale, sia rumore, combinati assieme, con quantità libere di effetti che vanno e vengono dappertutto. Pezzi in cui suoni fluttuanti, effetti sempre più contorti, dettagli ritmici e atmosfere ultraterrene si fondono in intricati arazzi con forme di origini sconosciute non facilmente identificabili. Personalmente trovo che queste creazioni più lunghe siano un po 'troppo tortuose e vaghe nella forma, mentre i pezzi più corti qui sono generalmente piuttosto più intriganti, alcuni dei quali riescono a incuriosire nonostante presentino elementi e sviluppi che mi sono sembrati strani e in qualche modo intuitivi. In sostanza, si tratta di elementi e dettagli strani che funzionano nel più vasto ambito delle cose. Non so se questo sia pianificato o casuale, ma posso dire è che in qualche modo funziona. Un buon esempio di questo può essere ascoltato nella traccia "Lost in Space". Conclusione: Nel suo primo album solista, Gianluca Livi adotta un approccio innovativo all'arte di creare musica ambientale, ampliando i confini e creando musica che è molto più della semplice musica ambientale. I suoni cosmici e futuristici hanno un posto altrettanto naturale qui come i dettagli delicati ed espressivi del piano, e l'uso di diversi tipi di rumori e dettagli sonori trattati, talvolta distorti, conferisce al materiale una natura molto più stimolante, sottolineando il fatto che la musica ambientale spesso ha una impostazione predefinita. Un album per chi è interessato alla musica ambientale esplorata in modo più stimolante.
http://www.progressor.net/review/gianluca_livi_2017.html
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